lunedì 18 gennaio 2010
Ci vorrebbe Mandrake
Hi.
La disoccupazione, la precarietà e la mancanza di certezze sono una forma di emarginazione sociale.
Leggo spesso articoli riguardanti alla politica economica attuale, dove vengono esaltati principi elementari di gestione aziendale come se fossero grandi imprese o novità. Di fatto però la realtà non è ben diversa? Per l’arricchimento di pochi manager [con la scusa come dice il tuo post della crescita della ricchezza “ai vertici” della piramide sociale in cambio di benefici a pioggia tra i meno fortunati che stanno sotto] vengono effettuati tagli del personale importanti (vedi Termini Imerese) e “le imprese e le proprietà pubbliche” sono state svendute onde evitare competizione e facilitare l’ingresso dei privati.
Inoltre a causa di ciò non esistono più concorsi pubblici e le offerte di lavoro restanti non assicurano uno stipendio certo e richiedono titoli altisonanti per inadeguati impieghi. Ovviamente la classe dirigente maschera la cosa come mancanza di professionalità e di abitudine verso la flessibilità (vedi bamboccioni).
E’ un’impressione mia o volutamente si tratta di una strategia di emarginazione sociale ad hoc per rendere più distanti le classi sociali e quindi subordinate le più povere a quelle più ricche? (vedi clientele – sinistra,
destra e centro compresi) E se fosse così quale soluzione resta ai cittadini onesti per contrastarla?
Riporto il significato di emarginazione sociale …
“L’emarginazione sociale può essere definita come una combinazione di mancanza di risorse economiche, isolamento sociale ed accesso limitato ai diritti sociali e civili.”
Forse il mio modo di vederla è troppo drastico e pessimista, ma come mai nessuno affronta l’argomento con la giusta severità e critica?.
Oppure l'argomento viene affrontato, ma non nelle sedi opportune poichè in queste non esiste l'interesse a farlo.
Robert Allen Zimmerman
Bye.
Tartarughe Surrogate 19.01.10 20:47
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