L'ombra periferica della quotidianità avvolgeva oramai i nostri giorni. Frantumava le nostre giovani menti. La quotidianità diventò frenesia, la frenesia....anomalia e poi abitudine. Eravamo ostaggi della nostra stessa vita. Un surrogato di vita, e noi come tartarughe, lenti nel reagire.



mercoledì 13 gennaio 2010

Chi striscia non inciampa


L'EDITORIALE DI MINZOLINI.

Roma, 13 gen. (Apcom) - Bettino Craxi? Un "capro espiatorio" e uno "statista" che non ha bisogno di essere riabilitato. Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini ha sferrato un duro attacco alla storia dell'inchiesta su Tangentopoli, a dieci anni dalla morte del leader socialista. Richiamandosi alla vicenda della guerra fredda, il giornalista ha sottolineato che "una democrazia costosa, permise per cinquant'anni al nostro Paese di restare nel mondo libero: da un lato i partiti che governarono la prima Repubblica con i loro pregi e difetti, dall'altro il più grande partito comunista occidentale, con i suoi rapporti con l'Urss. Con la caduta del Muro di Berlino, per il solito paradosso italiano, i vincitori, quelli che erano sempre stati dalla parte giusta, invece di ricevere una medaglia furono messi alla sbarra". "Basti pensare - ha proseguito Minzolini - che il reato portante di Tangentopoli, cioè il finanziamento illecito ai partiti, era stato oggetto di un'amnistia soltanto due anni prima: un colpo di spugna che preservò alcuni e danneggiò altri. La verità è che a un problema politico fu data una soluzione giudiziaria. E l'unico che ebbe il coraggio di porre in questi termini la questione, cioè Craxi, fu spedito alla ghigliottina. Per questo Craxi non volle mai vestire i panni dell'imputato".

LA RISPOSTA DI DI PIETRO.
"Querelero' Minzolini e lo denuncero' alla Camera, perche' chi e' pagato con il canone non puo' permettersi di raccontare parzialita'". Lo afferma Antonio Di Pietro, commentando l'editoriale del direttore del Tg1 Augusto Minzolini su Bettino Craxi. "Minzolini - prosegue Di Pietro - non puo' paragonare un corrotto al papa. Bettino Craxi e' stato piu' volte condannato per corruzione con sentenza passata in giudicato. I soldi non finirono al partito, ma in conti propri. Ha anche ricevuto miliardi sul conto All Iberian da un imprenditore televisivo che si chiama Silvio".

http://www.apcom.net/newspolitica

PORCO!!!!

Tartarughe Surrogate 13.01.10 23:09

2 commenti:

  1. ti riporto il post del mio blog:

    Il presidente più condannato degli ultimi 150 anni, Bettino Craxi, meglio conosciuto come Bottino, stà cercando, nonostante la sua condizione di ex, in tutti i sensi, di ritrovarsi una verginità politica e morale.

    Come?

    Ma grazie al sindaco della città della Madonnina, che ama baciare, a volte in maniera forse un pò troppo fisica, i Presidenti del Consiglio in carica.
    (esistono già, purtroppo, vie dedicate allo "statista", ma in cittadine meno note)

    Perchè intitolare una via, piazza, parco o "tangenziale" al mitico Bottino?

    Primo:
    per dimostrare che tutto il "marcio" che gli fù gettato addosso era opera di magistrati e giudici come al solito deviati, incompetenti e protagonisti, che per ottenere 15 minuti di gloria non guardavano in faccia nessuno, ed erano disposti a rovinare la santa reputazione di personaggi onesti e lavoratori che si prodigavano per 24 ore al giorno al bene del paese, del popolo e della giustizia.

    Secondo:
    riabilitato il poveretto, automaticamente si riabilitano anche i degni eredi ora al potere, quindi anche loro sono attaccati ingiustamente dagli eredi dei magistrati e giudici precedenti.

    Bisogna però tenere conto il piccolo dettaglio:
    quando morì in Tunisia, da latitante, Craxi era riuscito a collezzionare una condanna definitiva a 11 anni di reclusione per corruzione e finanziamento illecito dei partiti, oltre ad essere stato giudicato colpevole, o comunque incriminato, in altri cinque casi.

    Infatti la figlia Stefania, per coincidenza sottosegretario del governo in carica, si stupisce del fatto che gli italiani di allora non abbiano creduto nel padre, mentre ora credono al suo degno erede ed attuale suo datore di lavoro, Berlusconi.

    Come dire:
    se ora credete al Silvio, ben sapendo chi sia, perchè non credeste al mio povero babbo, che ben sapevate chi era?

    Mah!

    Per completare la tattica di riabilitazione, si cercherà anche di coinvolgere il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, invitandolo a partecipare ad una cerimonia in Parlamento, visto che oramai ha ricevuto i delegati della "Fondazione Craxi" (fondazione che cerca di promuovere la sua “eredità politica e culturale”) .

    Spero solo che il popolo non dimentichi che il "poveretto", dal 1976 al 1993, era il direttore della banda di suonatori che hanno creato un sistema grazie al quale i maggiori partiti dell'epoca, ora per fortuna quasi completamente scomparsi (anche se gli orchestrali peggiori si sono riciclati in altre formazioni politiche), si autoalimentavano grazie alle bustarelle che chiedevano alle aziende per ottenere gli appalti pubblici.

    Queste tangenti, oltre ad arricchire i soliti, contribuivano ad aumentare il già enorme debito pubblico, gradita eredità che dovremo pagare noi ed i nostri figli.

    Piccolo dettaglio che molti di noi e molti dei nostri figli sembrano non capire, infatti basta vedere chi ci comanda ora, per rendersi conto di quanto sia corta la memoria dei cittadini, anzi, sudditi italiani.

    In definitiva, la riabilitazione di Craxi ha come unico scopo la "beatificazione" di Berlusconi, che grazie ad un provvedimento del 1984 ha potuto cominciare la sua scalata al potere mediatico, potere che un decennio dopo gli ha permesso di cominciare la sua avventura politica, dandogli la possibilità di continuare la distruzione del sistema italia.

    RispondiElimina
  2. Robert Allen Zimmerman14 gennaio 2010 alle ore 19:52

    Concordo in pieno, riabilitando il boss della banda bassotti......si riabilitano anche i suoi "bravi".

    Bye......o meglio "mandi".

    RispondiElimina